LETTERA ALLE CONSORELLE ED AI CONFRATELLI

Alle Consorelle ed ai Confratelli

LORO SEDI

Cara Consorella e caro Confratello,

nella riunione dell’Assemblea del 28 ottobre 2017 abbiamo affrontato molti temi, rinnovato il direttivo e stabilito alcuni aspetti fondamentali.

Nel frattempo abbiamo anche approvato il nuovo Statuto già visibile sul sito della confraternita ed affisso all’albo nei locali della stessa.

Innanzitutto abbiamo stabilito che va potenziato l’aspetto religioso/caritatevole del nostro sodalizio. Ciò che contraddistingue, infatti, una Confraternita è la preghiera.

Rispetto a ciò abbiamo stabilito che ogni quarta domenica del mese ci ritroviamo insieme alla S. Messa delle ore 11 e, successivamente, per un momento di catechesi ed il pranzo sociale.

Inoltre è obbligatoria la presenza nelle quattro festività importanti della nostra parrocchia: l’8 dicembre (Immacolata Concezione), il 6 febbraio (S.Dorotea) la festa di Sant’Antonio ed il 4 ottobre (San Francesco.

Queste sono condicio sine qua non per la permanenza nella Confraternita.

Chi non vuole frequentare questo cammino di fede ma vuole utilizzare lo stesso i locali della Confraternita può aderire agli “ Amici di Sant’Antonio “ e limitarsi a pagare la quota sociale che, ricordo, è fissata in €. 60,00 annuali in rate da 5 euro mensili.

Vorrei, però, sottolineare che, nella consueta ed annuale processione del Santo gli “Amici di Sant’Antonio” possono portare la statua ma solo se i membri della confraternita necessitano di aiuto. Prima i membri della confraternita e poi gli “Amici di Sant’Antonio”.

Per quel che riguarda il cammino di fede si partirà dalla messa di domenica 26 novembre 2017 alle ore 11.00.

Ovviamente sarebbe necessario che ognuno comunicasse la propria partecipazione o la propria intenzione a rimanere in confraternita o aderire agli “Amici di Sant’Antonio” direttamente al sottoscritto  o al segretario Filippo Baviera.

Rimanendo uniti nella preghiera salutiamo cordialmente.

In Cristo

Il Priore

Ezio Falini

STATUTO DELLA CONFRATERNITA DI SANT’ANTONIO

“CONFRATERNITA S. ANTONIO” – PARROCCHIA SANTA DOROTEA – Via s. Dorotea 23, 00153 Roma
STATUTO

Capitolo I NATURA e FINI 

Art. 1 La Confraternita di S. Antonio di Padova, costituita presso la Chiesa di Santa Dorotea nella Parrocchia dei Santi Silvestro e Dorotea in nome del Comune nella provincia di Roma, è un’associazione pubblica di fedeli di ambo i sessi, sotto la superiore direzione della Diocesi di Roma, per quanto riguarda le attività dirette a scopi di culto.

Art. 2 La Confraternita. posta sotto il patrocinio di S. Antonio di Padova, persegue fini di religione e di culto e non ha scopi di lucro. Tutte le prestazioni degli membri nei confronti della Confraternita sono gratuite. E’ vietato distribuire ai membri anche in modo indiretto utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita della Confraternita.

Art. 3 Le finalità specifiche della Confraternita sono: a) formare i membri alla pratica e alla testimonianza della vita cristiana, in ordine soprattutto alla promozione delle opere di carità; b) promuovere il culto pubblico della Chiesa e coltivare particolari atti di devozione in onore del Taumaturgo S. Antonio di Padova; c) sostenere le attività cultuali e collaborare nelle iniziative pastorali promosse nella Parrocchia presso la quale ha sede.

 

Capitolo Il ORGANI

Art. 4 Organi della Confraternita sono l’Assemblea ed il Consiglio Direttivo.

Art. 5 L’Assemblea, costituita da tutti i membri, è convocata e presieduta dal Priore e si riunisce ordinariamente due volte 1’anno. L’assemblea può essere convocata in seduta straordinaria su richiesta del Consiglio Direttivo, di un decimo dei membri o dell’Ordinario diocesano. La convocazione deve essere fatta a mezzo avviso con indicazione dell’ordine del giorno affisso nella sede confraternale almeno dieci giorni prima della data fissata. Ogni membro può essere latore di non più di due deleghe di altri membri. L’assemblea è valida, in prima convocazione, con la presenza di persone o per delega di almeno la metà dei membri; in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei membri presenti o rappresentati.

Art. 6 Compiti dell’Assemblea sono: a) approvare la relazione annuale del Priore, b) approvare il rendiconto economico consuntivo annuale, c) approvare il programma generale delle attività annuali, d) approvare le norme regolamentari, e) eleggere gli Officiali.

Art. 7 Il Consiglio Direttivo é composto da: Cappellano, Priore, Segretario, Amministratore e da cinque Consiglieri, tra i quali viene nominato dallo stesso Consiglio un Vice-Priore.

Art. 8 Gli Officiali del Consiglio Direttivo, ad eccezione del Cappellano, sono eletti dall’Assemblea per un triennio. Venendo a mancare uno degli officiali, il Consiglio stesso elegge un supplente che resta in carica fino al termine del triennio.

Art. 9 Il Consiglio Direttivo tiene almeno due sedute annue ed è convocato e presieduto dal Priore.

Art. 10 Al Consiglio Direttivo compete: a) accogliere le domande di ammissione alla Confraternita; b) adottare il provvedimento di dimissione nei confronti del Confratello che si è reso indegno; c) determinare la quota di iscrizione ed il contributo annuale; d) deliberare su qualunque questione ordinaria e straordinaria, che non sia di competenza specifica dell’Assemblea.

 

Capitolo III AMMISSIONE E DIMISSIONI DEI MEMBRI

Art. 11 Alla Confraternita possono aderire i fedeli che abbiano già ricevuto il sacramento della confermazione, devoti di S. Antonio di Padova, che intendono onorare il Santo con un impegno serio nella vita cristiana, coerente agli insegnamenti del Vangelo, docile al magistero ecclesiastico e operoso soprattutto nelle iniziative caritative in collaborazione con gli altri organismi caritativi parrocchiali.

Art. 12 La domanda di ammissione alla Confraternita viene presentata per inscritto al Priore, il quale la sottopone al giudizio del Consiglio Direttivo, dopo un adeguato periodo di noviziato stabilito dallo stesso Consiglio.

Art. 13 L’ammissione si perfeziona con il versamento della quota associativa e l’accettazione dello Statuto e dei Regolamenti della Confraternita da parte del nuovo membro.

Art. 14 Nel caso in cui un Confratello demeritasse di far parte della Confraternita, spetta al Consiglio Direttivo adottare il provvedimento di dimissione. Il membro dimesso può ricorrere contro la delibera di dimissione all’Assemblea.

 

Capitolo IV DOVERI E DIRITTI DEI MEMBRI

Art. 15 Per il perseguimento dei fini della Confraternita, ogni membro, che si trovi nella possibilità di farlo, è tenuto a: a) intervenire a tutte le funzioni e processioni indette dalla Parrocchia ove ha sede la Confraternita in particolare in quelle in onore del Santissimo Sacramento, della Beata Vergine Maria Immacolata, di Santa Dorotea e di S. Antonio di Padova; b) prendere parte alle esequie dei Membri defunti; c) prendere parte, nei limiti delle proprie possibilità, ai Pellegrinaggi che venissero organizzati ai Santuari antoniani della Provincia di Padova; d) partecipare alla Messa mensile.

Art. 16 I Membri, che dispongono di tempo libero, sono invitati a mettersi a disposizione del Cappellano e del Priore per custodire i locali confraternali e parrocchiali.

Art. 17 Ogni Confratello è tenuto a versare un contributo annuale, nella misura fissata anno per anno dal Consiglio Direttivo. Detto Contributo, oltre a consentire il funzionamento della Confraternita, costituisce una conferma dell’adesione alla medesima.

Art. 18 Il Confratello che per due anni consecutivi non versa il contributo annuale è considerato dimissionario.

Art. 19 I Membri fruiscono dei privilegi e delle indulgenze concesse alla Confraternita.

Art. 20 Alla morte di ogni Confratello vengono celebrate tre Messe in suo suffragio. I Membri defunti vengono inoltre ricordati nelle Messa confraternale celebrata, nella Chiesa di Santa Dorotea, una volta al mese e nella Commemorazione di tutti i Fedeli defunti.

 

Capitolo V OFFICIALI

Art. 21 Il Cappellano della Confraternita è il Parroco pro-tempore della Parrocchia presso la quale ha sede la Confraternita o suo delegato. Egli ha la cura pastorale dei membri ed è responsabile delle celebrazioni liturgiche.

Art. 22 Il Priore dirige la Confraternita nel rispetto dello statuto e ne ha l’ordinaria amministrazione e la rappresentanza legale. Il Priore eletto ogni triennio dall’Assemblea inizia l’esercizio del suo ufficio dopo la conferma dell’Ordinario diocesano. In caso di assenza o di impedimento è sostituito dal Vice-Priore. Venendo a mancare per qualsiasi causa il Priore, il Vice-Priore ne assume le funzioni fino al termine del triennio.

Art. 25 All’Amministratore spetta: a) provvedere alla riscossione delle entrate ed ai pagamenti; b) custodire i registri di cassa con la relativa documentazione; c) presentare all’Assemblea, congiuntamente al Priore ed al Cappellano, previa approvazione del Consiglio Direttivo, una dettagliata e documentata relazione amministrativa al termine di ogni anno.

 

Capitolo VI MEZZI ECONOMICI

Art. 26 I proventi della Confraternita sono costituiti da: a) quote d’iscrizione; b) quote annuali dei soci; c) oblazioni o contributi di membri o terzi.

Art. 27 L’anno finanziario decorre dall’1° Gennaio al 31 Dicembre.

Art. 28 Il rendiconto consuntivo annuale delle entrate e delle uscite, presentato congiuntamente dal Priore, dal Cappellano e dall’Amministratore viene esaminato dal Consiglio Direttivo e ratificato dall’Assemblea e quindi viene sottoposto all’approvazione dell’autorità ecclesiastica competente.

 

Capitolo VII DISPOSIZIONI FINALI

Art. 29 Il presente Statuto può essere modificato con il voto favorevole dei tre quarti dei componenti l’Assemblea e con approvazione dell’Ordinario diocesano.

Art. 30 La Confraternita si estingue se viene sciolta con delibera dell’assemblea, con voto favorevole di almeno tre quarti dei membri, se viene legittimamente soppressa dall’Ordinario diocesano a norma del diritto canonico, se tutti i membri sono venuti a mancare, ed inoltre se ha cessato di agire per lo spazio di cento anni. In caso di estinzione della Confraternita il suo patrimonio sarà devoluto alla Parrocchia presso la quale ha sede.

Art. 31 In presenza di speciali circostanze, ove gravi ragioni lo richiedano, l’Ordinario diocesano può nominare, a norma del Codice di Diritto Canonico, un commissario che in suo nome diriga e rappresenti temporaneamente la Confraternita, in sostituzione degli organi statutari, con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione.

Art. 32 Per tutto ciò che non è previsto dal presente Statuto si applicano le norme del diritto comune e del regolamento interno.

 

RIUNIONE DEL DIRETTIVO

Il Consiglio Direttivo della Confraternita è convocato per il giorno 7 novembre 2017 alle ore 19 presso i locali della Confraternita per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

  1. Adempimenti relativi alla riunione dell’Assemblea del 28 ottobre 2017;
  2. Approvazione del nuovo Statuto della Confraternita.

Lunedì 6 novembre – Primo incontro di formazione

Riprendono alle ore 19 di lunedì 6 novembre, nella sede della Misericordia Roma Centro, a Via Basento, 100 (vicino Piazza Buenos Aires, alias piazza “Quadrata”), presso la Parrocchia di Santa Maria della Mercede e S. Adriano, i nostri incontri di formazione.
Solito programma:

ore 19 appuntamento
a seguire catechesi della Confraternita

ore 20 Santa Messa

ore 20.30 cena insieme offerta dalla Confraternita ospitante

A Santa Dorotea la notte dei Santi con la Comunità Gesù Ama – da Romasette

La celebrazione eucaristica con il vescovo Gianrico Ruzza, quindi l’evangelizzazione di strada. Il presule: «Qui è il luogo in cui dobbiamo portare il Vangelo, sulla strada polverosa»

“Keep calm and be light”. Una scritta bianca su fondo giallo la sera del 31 ottobre campeggiava sulla chiesa di Santa Dorotea, a Trastevere: “Sta’ calmo e sii luce”. Un invito a entrare in chiesa per l’adorazione eucaristica nella notte che ormai è diventata di mostri e streghe. Ma non tutti sono d’accordo. «Sono italiana e sono cristiana, perché dovrei festeggiare Halloween?”, domanda Alessandra, della Comunità Gesù ama che martedì 31 ottobre ha organizzato una serata di evangelizzazione in strada. Alessandra ribadisce con forza: «Non è la nostra cultura. Questa è la notte di Ognissanti». E non chiamatela anti Halloween: «Vogliamo raccontare il nostro incontro con Dio», spiega il fondatore Ciro Fusco. Il vescovo del settore centro Gianrico Ruzza ha celebrato la Messa, prima che i ragazzi si avviassero per le stradine del rione romano, e durante l’omelia non si è stancato di ripeterlo: «Non stiamo combattendo una crociata, proponiamo una vita». Il parroco di Santa Dorotea fra Umberto Fanfarillo, dei Frati minori conventuali, ha ringraziato la Comunità: «Questo spazio è terreno da irrigare da coltivare, terreno che ha bisogno di acqua e di vita. Faccio un appello: la vostra deve essere una presenza che deve essere accolta nella comunione, nella fraternità. Sono felice che siate qui a Trastevere, mi auguro siate anche nelle altre parrocchie».

Il centro, ha detto Ruzza, è una zona particolare: «Come zona pastorale ci siamo radunati una settimana fa per riflettere su come essere presenti in un centro storico, questa è anche una vetrina. Bisogna incontrare le persone per come sono, per come si presentano, con le loro domande. L’uomo che si fa le domande è un uomo che ha già la fede dentro di sé. Stasera in giro ci saranno ragazzi che stanno sfuggendo dalla festa di Halloween, oppure che stanno per per andarci. Provochiamoli». Qui, ha proseguito, «è il luogo in cui dobbiamo portare il Vangelo, sulla strada polverosa, perché lo è», ha scherzato rivolgendo una piccola frecciata all’amministrazione. «Domani forse lo scriveranno, ma non è questo il punto». Per il vescovo è importante tornare riflettere su che cos’è la festa dei Santi. «Non è un caso che sia collegata alla morte, i morti si ricordano il giorno dopo. Oggi viviamo in una cultura che vuole cancellare la morte. I bambini di oggi non devono conoscere la morte, ma il 31 ottobre si devono vestire con i segni della morte. È il paradosso di questo tempo». Con la morte, ha proseguito, oggi è al bando anche la morte sulla croce. «Invece dobbiamo gioire, esultare, perché noi domani, ma già stasera, celebriamo la vittoria di Cristo sulla morte».  I santi, ha proseguito «sono testimoni della vita di Gesù».

Dopo la Messa e l’adorazione eucaristica, i ragazzi sono andati dai passanti dandogli un foglietto con scritto “Sii luce, per te stesso, per gli altri, nonostante le correnti del mondo, che possono trascinarti lontano o le mode del momento”. Quindi li hanno invitati a entrare in chiesa e a scrivere una preghiera, «qualcosa di personale per fermarsi a riflettere», spiega Fusco: «Per questo abbiamo messo delle ceste davanti all’altare, dove le potessero posare, accanto un altro cesto dove prendere delle frasi del Vangelo. Dio ha una parola giusta per tutti». Non è facile convincere così su due piedi qualcuno a lasciare la propria serata per fermarsi a pregare: «Anche se ci riuscissimo con una persona sola per noi sarebbe comunque una gioia», rimarca Alessandra. Pochi minuti dopo c’è già qualcuno che entra in chiesa e comincia a scrivere. Per monsignor Ruzza i giovani hanno bisogno d’amore per se stessi e per gli altri: «Perché mascherarci da persone sorridenti se non abbiamo capito il senso della vita? Un’ipocrisia. Una maschera per mostrarci felici quando non lo siamo».

2 novembre 2017

NOTTE DEI SANTI 2017

A Roma nella centralissima Santa Dorotea, la notte dei Santi, giunta alla sua quarta edizione è stata aperta dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di settore, mons. Gianrico Ruzza. “Affidate a Dio la nostalgia d’amore che provano i lontani che incontrerete e ditegli che ciò che vi ha cambiato l’esistenza è la misericordia di Dio Padre” è stato il mandato con cui mons. Ruzza ha inviato i missionari per le vie di Trastevere. “Fate come i Santi, che hanno creduto nella Potenza dell’amore di Dio Padre – ha aggiunto mons. Ruzza -e hanno capito che la vita vale la pena di essere vissuta nella luce di Gesù”. 

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VIVERE IL VANGELO – XXXI Domenica del tempo ordinario

Banner-Vangelo-23-Febbraio02.11.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

La ricerca di una legge che possa giustificarci, di un ordine che sia migliore degli altri, fa parte dell’uomo che vive centrato su sé stesso, cercando anche attraverso la sua “religiosità” di essere superiore agli altri, di realizzarsi in qualche modo. Anche usando la religione. Ancora oggi infatti esistono scribi e farisei, come al tempo di Gesù: “Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente”, li descrive Gesù nel brano del Vangelo di Matteo di questa domenica.

Un uomo così, non porterà mai nessuno alla fede, né alla Chiesa, anzi lo farà allontanare: malgrado i tanti rituali e le (apparenti) devozioni a cui si sottopone. Perché la fede è ben altra cosa! Non è certo una serie di obblighi e interminabili rituali, se questi sono privi dello Spirito di Cristo.

L’incontro con Cristo infatti non ci mette altri pesi, ma ci libera dai nostri sensi di colpa, da tutti questi “pesanti fardelli” che sono segno soltanto dell’uomo vecchio, di un uomo che non ha mai incontrato l’Amore di Gesù. Da questo incontro rinasciamo come creature nuove, rigenerati dal Suo Amore che non pretende nulla, ma tutto dona.

Ecco perché Gesù alla fine del brano del Vangelo ci annuncia che “chi sarà grande, si farà servo”: perché ormai la vita vera l’ha trovata, la perla preziosa, il senso della sua vita l’ha trovato e non ha più bisogno di doversi mettere al primo posto. Dell’ammirazione e della stima degli altri non sa che farsene.

Come San Paolo che esclama nella lettera indirizzata ai Filippesi: “Tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede”.