VIVERE IL VANGELO – Domenica delle Palme

Domenica-delle-Palme-539x23023.03.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

L’effimera gloria dell’uomo: Gesù entra a Gerusalemme, acclamato dalle folle che getta fiori e stende mantelli. Quella stessa folla che poco dopo griderà “Crocifiggilo!” “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo” – si legge nel libro del profeta Geremia (17,5) – “che pone nella carne il suosostegno e dal Signore allontana il suo cuore”.

Fare questa esperienza è molto duro, ma è fondamentale per tutti noi, perché ci mostra la verità: solo in Dio riposa l’anima dell’uomo. Con Lui siamo “Come bimbo in braccio a sua madre” (Salmo 130).

E allora ripercorriamo con Gesù in questa domenica il suo cammino verso la Croce, che ci introduce alla Settimana Santa. Nel lungo racconto del Vangelo ci siamo tutti: ci possiamo riconoscere in uno dei dodici, oppure nella donna che versa il profumo sul capo di Gesù, oppure in Pilato, magari in Giuda.

Tutti sono accumunati da uno stesso destino. Per tutti Gesù Cristo sale sulla Croce e dona la Sua vita per Salvare tutti, anche il traditore.

Confraternite: tutto pronto per la Via Crucis

Il 23 marzo il tradizionale evento di pietà popolare per le vie del centro storico

REDAZIONE

Via Crucis delle Confraternite Romane, 2016

Via Crucis delle Confraternite Romane, 2016
È giunta quest’anno alla ventesima edizione la Via Crucis delle Confraternite Romaneche si svolge tradizionalmente il venerdì prima della domenica delle Palme, con le stazioni nelle bellissime Chiese del Centro storico di Roma, tra Campo de’ Fiori e Via Giulia, Piazza Farnese e via di Monserrato.

Le Confraternite sono le più antiche associazioni di fedeli laici, che nascono nel tredicesimo secolo per l’esercizio di opere di culto e devozione e per svolgere opere di pietà o di carità, con una regolare organizzazione. Poiché i membri possono ricevere un abito, simile ai religiosi, si possono confondere con le Congregazioni religiose, ma nelle confraternite non si emettono voti, non si vive in comune, non si partecipa con il proprio patrimonio.

Gli iscritti, infatti, intendono intraprendere un cammino di santificazione diverso da quello dei chierici e dei religiosi: il loro stato di vita rimane laicale, ma lo scopo è simile, “vivere le virtù evangeliche”.

Le confraternite si possono suddividere in tre tipi:

– di devozione: fanno carità e culto e i loro aderenti appartengono alla generalità delle persone.

– di professione: gli aderenti provengono dai vari mestieri e professioni.

 di nazione: persone con origini di altre città residenti a Roma: in passato provenivano da altri luoghi d’Italia, oggi sono per lo più di origine straniera.

Si tratta quindi di associazioni di fedeli laici ancora vive e presenti nella Chiesa che, specie nel tempo della settimana Santa, danno spesso vita a belle e caratteristiche manifestazioni di fede, soprattutto nel Sud Italia. Si tratterà infatti di una intensa manifestazione di fede anche quella della Via Crucis delle Confraternite romane, una testimonianza che colpisce molto proprio perché si svolge nelle strade della “movida” del venerdì sera: nelle due stazioni di piazza Campo de’ Fiori e di Piazza Farnese, ad esempio, spesso si uniscono in preghiera molti turisti e ragazzi. Ma sarà anche un’opportunità unica di poter visitare alcune delle Chiese più belle di Roma, spesso difficilmente aperte: Ss. Trinità dei Pellegrini, Santo Spirito dei Napoletani, Santa Maria della Quercia, Santa Brigida a Piazza Farnese, e tante altre.

L’appuntamento è per venerdì 23 marzo alle ore 19.30, con partenza dalla Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte in via Giulia, 262; il corteo storico, aperto dalle Confraternite romane insieme ad altre ospiti che giungeranno da varie Regioni italiane, vedrà sfilare i Confratelli nei loro caratteristici abiti, insieme a tanti fedeli e turisti, ormai da anni fedeli a questo appuntamento. Il corteo terminerà circa alle 22.30 presso la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini.

VIVERE IL VANGELO – V Domenica di Quaresima

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15.03.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

Vivere la vita in difesa, sempre preoccupati di tutto: che tu non perda quello che ti sei guadagnato, che tutti abbiano stima di te o peggio di temano, che le tue ricchezze siano al sicuro, etc… Che fatica vivere così! Certe volte non ci accorgiamo di come sia pesante e faticosa la vita dell’uomo che ha incentrato tutto sulla ricerca della sua realizzazione, spesso mettendo da parte affetti e altre cose importanti per dedicare tutto sé stesso a questa ricerca affannosa e impegnativa.

Ecco perché Gesù oggi nel Vangelo ci dice che “Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”.

Perché arriva un momento nella vita che apriamo gli occhi. Forse è proprio un insuccesso, una delusione, un problema che, per assurdo, ci vengono in aiuto.

Ci accorgiamo che tutto questo affannarci per accumulare stima, beni e soldi, non ci ha reso felici. Sono state delle “toppe” per mascherare la ricerca vera: quella di essere Amati. Ma tutto questo non ci è servito, perché siamo rimasti soli e quella vita che cercavano l’abbiamo così “persa”.

E’ questo il momento favorevole per trovare la vera vita, quella che non ci delude: scoprire chi ci Ama davvero senza interesse, senza secondi fini

Anche noi possiamo allora fare la richiesta: “Vogliamo vedere Gesù”. Che poi vuol dire chiedere “Vogliamo incontrare colui che può dare un senso alla nostra vita”.

Sì perché solo incontrare Cristo può farci finalmente felici, uomini davvero realizzati. E’ oggi il momento per scoprire l’Amore, scoprire la “vita” vera.

Un Amore così grande che non rifiuta la Croce e la morte per noi, per salvarci e donarci la Vita Eterna.

VIVERE IL VANGELO – IV Domenica di Quaresima

Gesu_Nicodemo08.03.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

Nicodemo è affascinato da Gesù: lui che è un uomo che conosce la vita e il mondo mai ha incontrato qualcuno che parli così al suo cuore. Ma teme di farsi vedere con Lui, lo va a cercare di notte, di nascosto; Gesù, che non si meraviglia di questa sua debolezza, gli svela i tesori della Sua missione. E così nel brano del Vangelo di Giovanni di questa domenica si collega al serpente di bronzo che Mosè innalzò nel deserto: chi lo guardava non moriva dei morsi del serpente, figura e simbolo dell’uomo che guardando Cristo, confidando in Lui, si salva.

Si perché qui è il punto: Cristo viene nel mondo, anche oggi per noi, per salvarci. I suoi Sacramenti, specialmente l’eucarestia, sono l’alimento che ci permette di non soccombere ai continui “morsi” dei serpenti velenosi che assediano ognuno di noi: le nostre debolezze, i giudizi, le invidie, i pensieri malvagi, la tristezza, la mancanza di fiducia…sono quei serpenti che ci mordono e ci tolgono la forza, la voglia di vivere. Ci rendono incapaci di gioire.

Ecco allora che viene la Luce, Cristo, a illuminare queste tenebre, questo buio terribile in cui possiamo facilmente cadere.

Lui è il forte, Lui si è offerto su quella Croce che troviamo nelle nostre Chiese, a ricordarci dove sta la Salvezza e chi solo ci ama senza condizioni.