VIVERE IL VANGELO – XXIX Domenica del tempo ordinario

16331694592_ebc7ebcc15_b22.10.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

Uno dei segni più chiari per vedere a che punto è la conversione di un uomo è il rapporto che ha con i soldi: per questa ragione i farisei, che non sono degli sprovveduti e, pensando male di Gesù vogliono tendergli un tranello, gli fanno una domanda sulle monete. I soldi, come gli affetti, sono gli aspetti più difficili da dominare. Ma l’uomo che ha incontrato Cristo ha imparato a saper liberarsi da questi legami, a valutarli con sapienza, a dominarli.

Perché il cristiano è un uomo che ha assaggiato la libertà, anche dai soldi: ha scoperto che la vita non gli viene dal possedere, né dall’essere ricercato e ammirato, perché tutto questo è molto temporaneo, passa presto e si rimane profondamente soli: e questo è il frutto di quando mettiamo al centro della nostra vita il denaro, il potere, il successo.

L’uomo solo è l’immagine della morte: così, puoi essere tanto potente, molto ricco, noto e ricercato, ma solo, terribilmente solo. E così l’avarizia, che è l’espressione più compiuta di questo uomo solo, un uomo attaccato ai suoi soldi, incapace anche di godersi la vita, incapace di amare gli altri, perché deve sempre difendere le “sue” ricchezze.

Che il Signore ci aiuti a non cadere in questo tranello, a non ridurre la nostra vita ad “una miseria”: ricchi sì, ma di solitudine.

Quando saremo nella difficoltà, nella prova, di fronte alle domande sul senso della nostra vita, a nulla ci serviranno tutte queste “ricchezze” che oggi difendiamo con tanta passione: le case, gli applausi, quelli che oggi si inchinano davanti a te, i tuoi soldi, saranno come immondizia.

E così, anche nel Giudizio, quando ci troveremo davanti a Cristo, ci difenderanno quel povero che tu oggi avresti potuto aiutare, quella famiglia che tu, nel segreto, stai sostenendo nel momento del bisogno: “Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma” (Luca 12).

Celebrazione Santa Messa di inizio Anno Pastorale Lunedì 16 Ottobre 2017

Nella Cappella Colonna della Basilica di San Giovanni in Laterano, S.E. Mon. Filippo Iannone, Vicegerente della Diocesi di Roma, ha presieduto la solenne concelebrazione di inizio anno pastorale delle Confraternite. Presenti oltre 60 confratelli. Nell’omelia ha ricordato lo zelo pastorale di San Paolo che aveva il desiderio di annunciare sempre e dovunque l’Amore di Cristo: “questo zelo possa accompagnare anche i confratelli nella loro testimonianza, nella nostra città che ne ha tanto bisogno”. Al termine della Celebrazione, don Antonio ha ricordato l’inizio degli incontri di formazione, fissato per lunedì 6 novembre alla Misericordia Roma Centro.

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VIVERE IL VANGELO – XXVIII Domenica del tempo ordinario

Mt 22,1-1412.10.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

C’è un tempo favorevole per la conversione, perché la nostra vita, spesso faticosa e difficile, si apra all’opera di Dio e si trasformi. Questo cambiamento, appunto come dice la parola “conversione”, si può realizzare solo se abbiamo fatto esperienza che con le nostre forze non siamo stati capaci di trovare la felicità, che tutti cerchiamo. Così anche i fatti spiacevoli, i nostri fallimenti, anche i dolori, non sono stati inutili: divengono un’occasione per cambiare rotta, per scoprire che è possibile trovare una risposta diversa alle nostre speranze di pienezza di vita. Un’occasione, magari, per gridare a Dio e scoprire così che Lui c’è, non ci lascia soli, viene in nostro soccorso.

Ma tante volte, preferiamo le nostre vie, disprezziamo gli inviti del Signore: meglio il potere, i soldi, essere importanti che seguire Cristo, che affidarmi a Lui! E deridiamo anche i suoi inviati. Siamo proprio come gli invitati alle nozze del Vangelo di questa domenica: “Quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero”.

Se tu avessi risposto a quell’invito, quante Grazie di pace e di felicità il Signore ti avrebbe dato!

E sai che fa il Signore? Disprezzi i suoi inviti? Bene, chiama un altro al posto tuo e lui riceverà le meraviglie che erano state preparate per te.

VIVERE IL VANGELO – XXVII Domenica del tempo ordinario

hqdefault04.10.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) – Direttore delle Confraternite di Roma.

I servitori del Vangelo di questa domenica siamo noi: anche noi possiamo correre il rischio di “non saper riconoscere i doni di Dio”, altre volte di volercene appropriare, come cose nostre. Nel nostro rapporto con il Signore, mettiamo al centro noi stessi, come se tutto dipendesse da noi: quando Gesù ci dice invece “senza di me non potete far nulla”.

Appropriarsi dei doni di Dio è prendere la Sua Gloria. Non siamo cristiani perché ce lo siamo meritato, né perché siamo migliori degli altri, ma perché Dio ha avuto “compassione “di noi, ci ha visto che eravamo “soli e con una vita sprecata”. Ed è venuto in nostro soccorso, donandoci la Grazia di conoscere il Suo Amore.

Se non viviamo questa gratitudine, non siamo cristiani. Viviamo la religione dello “sforzo” e giudichiamo tutti, appropriandoci così dei doni di Dio.

Chiediamo al Signore questa Luce, di saper riconoscere e apprezzare la sua pazienza, la Misericordia che ha con noi, di non appropriarci e così sprecare i suoi doni, perché non lasci ad altri quello che noi oggi non sappiamo apprezzare.

E’ così bello poter “riposare” nella bontà di Dio, come “un bimbo in braccio a sua madre”, dice il Salmo.

SAN FRANCESCO 2017

Si è svolta la solennità del Serafico Padre San Francesco. La celebrazione è stata presieduta dal parroco fra Umberto Fanfarillo e concelebrata dai frati della comunità di San Giacomo e dai rettori delle chiese della zona. Presente la Confraternita di Sant’Antonio.

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